Oggi celebriamo la Festa della Liberazione, festa che descrive quel che siamo, come popolo, come cittadini, come membri di questa comunità.
Dopo tanti mesi di sacrifici per combattere la terribile pandemia che ci ha colpiti, ecco sopraggiungere una guerra che sta cambiando lo scenario mondiale e che – purtroppo – avrà ripercussioni anche sul nostro paese.
I nostri nonni, i nostri genitori, hanno vissuto la guerra e conoscono bene tutti gli orrori che si porta dietro e proprio per questo, oggi, dobbiamo lavorare per creare consapevolezza, per diffondere conoscenza, per fare memoria tra i giovani, per mantenere alta la vigilanza democratica contro ogni tentativo di resuscitare quel passato di morte. E’ un compito inderogabile non solo di tutte le istituzioni ma di ognuno di noi.
Il 25 aprile ha ancor più senso se trasformiamo le conquiste di allora in spinta verso una società migliore, se intraprendiamo una direzione di marcia verso un futuro di dignità e di libertà per nostri figli. Oggi è il tempo di una nuova Liberazione, di una nuova ricostruzione. È tempo di una nuova generosità, di impegno e di partecipazione.
Siamo tanti, diversi, ma dobbiamo essere uniti nel desiderare un’Italia nuova e più bella, da costruire insieme.